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Perché fare Yoga.

Categoria: Asana Pubblicato: 17 settembre 2021 da Massimo Guastini

Faccio Yoga da quasi 25 anni. Vista la perseveranza è verosimile che mi sia stato di aiuto.

Se sei interessata/o a sapere perché possa essere utile anche a te, scegli una posizione comoda e prenditi 4 minuti di lettura. Puoi ridurli a 2 saltando il momento autobiografico (che però è pertinente).

Momento autobiografico
Quello che segue è il resoconto fedele di un’esperienza personale legata alla professione che ho praticato per quasi 40 anni: creatore di contenuti per la pubblicità.

Immagina di dover presentare uno spot pubblicitario alle 8 di sera, in una località non esattamente amena, a 30 km da Milano.
Il video è molto chiaro e divertente. Ma non c’è “la gnocca”. E so che il cliente me lo rinfaccerà. Eppure gliel’ho detto sin dalla prima riunione: “che senso ha una comunicazione in stile retroprospettiva di Gloria Guida&Nadia Cassini se vendiamo beni durevoli a responsabili acquisto donne?”

La verità è che a volte gli imprenditori ti chiedono di mostrare quello che a LORO piace vedere. Così, in un certo senso, ti ritrovi a difenderli da se stessi più che attaccare il mercato.

Mi preparo alla riunione con un’ora di Asana, 20 minuti di Pranayama e 20 minuti di Meditazione. Alle 8 di sera (di un venerdì) entro in Azienda. Sono il primo ad arrivare.
Gli altri si presentano in sala riunioni alla spicciolata, nei 20 minuti successivi. Sono tutti uomini (capisci perché dovrei mettere “più gnocca” nello spot?)
Il commercial è nel formato canonico da 30 secondi. Non ne bastano 7200 per approvarlo.

Alle 22.30 sono ancora sereno, ma anche affamato: “beh, per lo meno potreste portarmi a cena” suggerisco.
Guadagno così tempo. Altri 10.800 secondi a discutere di quel mezzo minuto di pubblicità che racconta del perché fidarsi del prodotto, ma è “senza gioia” (leggi in realtà “senza figa”).

Rientro a casa all’una del mattino. Dormo come un sasso, mi godo il weekend e non dedico un solo secondo al pensiero che lunedì mattina alle 9 dovrò tornare in quella località bigia e mogia per proseguire la discussione.

Non è importante sapere che sono serviti complessivamente 25.200 secondi di discussioni per approvarne 30 di offerta commerciale. È più interessante il fatto che io non sia stato infelice un solo momento di questo surreale travaglio. Ho mantenuto la calma e la lucidità necessarie ad ascoltare, senza irritarmi e talvolta addirittura divertendomi, osservazioni che di norma mandano fuori dai gangheri molti miei colleghi. (fine del momento autobiografico)

“Lo Yoga non può essere una cura per la vita, ma presenta un metodo efficace per affrontarla”. (Swami Satyananda Saraswati)

Ho iniziato a lavorare in pubblicità quasi 40 anni fa.
Allo Yoga mi sono invece avvicinato nel 1997, del tutto casualmente e in modo imprevisto, grazie a un insegnante di Arti Marziali che amava contaminare le sue lezioni con altre discipline.
Per molto (troppo) tempo ho tenuto nettamente separate due parti importanti della mia vita, in una sorta di “schizofrenica bigamia”.

Eppure Asana, Pranayama, Pratyahara, Dharana e Dhyana mi hanno costantemente supportato nel gestire e superare indenne gli aspetti più stressanti del mio lavoro.
Non ho mai fatto uso di Malox (e nemmeno di benzodiazepine).

Dal 2015 ho maturato la mia “risoluzione” (Sankalpa): ricongiungere queste mie due parti.
Così ho cominciato a insegnare lo Yoga (asana, pranayama, pratyahara, dharana e dyana).

Le ragioni principali per cui capita che i medici mi mandino degli allievi sono:
-combattere l’ansia
-migliorare la qualità del sonno
-convivere con i dolori della fibromialgia
-coliti e acciacchi vari di origine psicosomatica
-cattiva gestione del respiro
-crisi di panico

Altri benefici che ho osservato direttamente, sia sugli allievi sia su me stesso sono:
-mantenere la propria positività anche nei momenti difficili
-avere la lucidità di affrontare più impegni
-migliorare la capacità di concentrazione
-imparare a usare le pause, anche brevi, per ricaricarsi
-tornare a casa dal lavoro con ancora energie mentali per godersi la vita
-sentirsi sempre se stessi, anche quando dobbiamo assumere “maschere adattative”.
-migliorare la capacità creativa e l’attitudine a risolvere i problemi
-migliorare la capacità di gestire lo stress
-avere un “kit” di tecniche di rilassamento applicabili nella vita quotidiana

(di norma ne beneficia anche la sessualità ma lo dico a bassa voce perché è tipico dei pubblicitari parlare di sesso per vendere tutt’altro)

Insegno a Milano, lunedì e mercoledì mattina dalle 10.30 alle 12.00 presso il Centro Yoga Satyananda (MM Lima e Caiazzo)
Il martedì insegno dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 20.30 presso Spazio Neutro (MM De Angelis).
Il mercoledì dalle 19 alle 20.30 e dalle 21 alle 22.30 presso Spazio Neutro (MM De Angelis).

Insegno il sabato mattina dalle 10.30 alle 12 presso il Centro Civico di Mozzate, in via santa Maria 9.

Per prenotare una lezione di prova gratuita, scrivi a garuda.virasadhana@gmail.com

Se ti è rimasto un minuto di tempo il mio breve profilo è qui

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